L'Associazione Culturale Veneta "LE ARTI"
(sede principale "SM", via Costante Degan 3 -30171 Venezia - Mestre)
ha il piacere di invitare la S.V.
Giovedì 2 dicembre 2010, alle ore 19.00
all'inaugurazione della mostra fotografica "Segnali del tempo" degli Artisti:
Doris Luger - Keivan Chavoshbaran - Federica Tosi
Poesie di
Severino Bacchin
lette da
Lisanna Santinato
Intervento musicale del compositore veneziano Daniele Concina
("you're so tricky")
Presentazione di Gianfrancesco Chinellato
4 C-prints "ultimo lascito formale 1,2,3,4" by Doris Luger, anno 2010/ Text Courtesy - Rob Terr:
1.) ultimo lascito formale ovvero della fatica degli orizzonti: Ogni linea è il risultato di una guerra. Gli episodi dei nostri passi sono remote occasioni per scordare i precedenti orizzonti che hanno segnato il passo, come eserciti marcianti tra grovigli di macerie. Ogni linea è una promessa del cielo mentre scaviamo ancor più in basso.
2.) ultimo lascito formale:
3.) ultimo lascito formale: Non ospitare alcun deserto dentro di te perché questo crescerà. Il deserto alberga nelle forme che sopravvivono allo sguardo. Sono figure che affiorano dal mare che le desertificherà. I deserti nutrono le distanze, come i silenzi lo stillicidio delle parole che non mutano più i destini, che non tengono uniti umani e dei nei vasi della celebrazione. Che non dissetano più alcuna arsura. L'umbratile forma di ogni vitalismo che pare tenere bordone senziente al gioco delle forme ride di sé. Il tempo stesso deve contarsi e prodursi in arbitrii da sfinimento per conoscere qualcosa di sé, come traccia immemore del presente.
4.) ultimo lascito formale ovvero il tempo nel luogo del vento: Le diverse opacità conosciute dal vento sono dimore inusuali per lo sguardo. Qualcosa contro qualcosa. La nostra vicenda è nel mentre, è nel ventre di questi anfratti. Questo luogo è il luogo del vento dove il tempo si insinua come una serpe a captarne qualcosa nell'aria. Una presenza dell'Essere.
1.) ultimo lascito formale ovvero della fatica degli orizzonti: Ogni linea è il risultato di una guerra. Gli episodi dei nostri passi sono remote occasioni per scordare i precedenti orizzonti che hanno segnato il passo, come eserciti marcianti tra grovigli di macerie. Ogni linea è una promessa del cielo mentre scaviamo ancor più in basso.
2.) ultimo lascito formale:
3.) ultimo lascito formale: Non ospitare alcun deserto dentro di te perché questo crescerà. Il deserto alberga nelle forme che sopravvivono allo sguardo. Sono figure che affiorano dal mare che le desertificherà. I deserti nutrono le distanze, come i silenzi lo stillicidio delle parole che non mutano più i destini, che non tengono uniti umani e dei nei vasi della celebrazione. Che non dissetano più alcuna arsura. L'umbratile forma di ogni vitalismo che pare tenere bordone senziente al gioco delle forme ride di sé. Il tempo stesso deve contarsi e prodursi in arbitrii da sfinimento per conoscere qualcosa di sé, come traccia immemore del presente.
4.) ultimo lascito formale ovvero il tempo nel luogo del vento: Le diverse opacità conosciute dal vento sono dimore inusuali per lo sguardo. Qualcosa contro qualcosa. La nostra vicenda è nel mentre, è nel ventre di questi anfratti. Questo luogo è il luogo del vento dove il tempo si insinua come una serpe a captarne qualcosa nell'aria. Una presenza dell'Essere.
